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Canobbi – Dove resiste l’artigiano della musica

La Regione, Michele Lepori, 4 marzo 2019

Estro armonico di Alberto Calvi, uno dei pochi negozi rimasti in Ticino in un mercato di nicchia tra difficoltà e desideri

“Tutti hanno praticamente chiuso”. È con queste parole che Alberto Calvia, titolare de L’Estro Armonico’, parla di cosa sia un mercato di nicchia. Il negozio, aperto nel 2003, è specializzato nella riparazione, restauro e vendita di strumenti a fiato. Dopo aver studiato musica al Conservatorio e essersi diplomato, è diventato insegnante. Una passione per la musica che ha resistito ma con un cambio di rotta: da maestro è diventato artigiano. "Non c’è una vera formazione", ci ha detto. Ho trascorso quasi 10 anni in un negozio, imparando il mestiere di riparatore. Da lì ho deciso di mettermi in proprio. È chiaro che l’attività che svolgevo prima mi ha aiutato molto, perché la preparazione musicale che ho portato aveva certe sensibilità e certe sensazioni. Ciò non significa che l’idraulico debba essere abituato a fare snorkeling per fare il suo lavoro (ride, ndr)".

Un lavoro che in Ticino non c’è più

"Siamo ancora in due, non posso dirtelo con esattezza. So che quando ho iniziato eravamo più di noi".Se questa professione sta scomparendo in Ticino, non si può dire lo stesso in Italia dove, nel 2017, 1.312 imprese produttrici e riparatrici di strumenti musicali, questa attività ha una forte vocazione artigianale, con 1.085 imprese che rappresentano l’82,7% del totale, in particolare sono 197 le imprese di riparazione di strumenti musicali (come Alberto), di cui 173 artigiani attivi nella penisola. Una bella differenza, calcolando che in Ticino questi negozi ormai si contano sulle dita di una mano. «Il mio obiettivo - conclude Calvia - è ripartire da prima nel migliore dei modi, per la mia soddisfazione e per le persone che mi stanno intorno. Almeno fino alla pensione".

Questo tipo di attività, che non è certamente popolare, deve ancora affrontare la feroce concorrenza e la competitività dei prezzi che esiste oltre i confini. “I costi sono un problema - sottolinea Alberto Calvia - perché dall’altra parte del confine il costo della vita è diverso e tante cose costano meno. Gli artigiani sono pagati meno che qui. mercato più competitivo. La concorrenza c’è, basti pensare a chi fa la spesa in Italia (ride, ndr). Dobbiamo restare positivi, anche in questi tempi difficili".

https://www.laregione.ch/cantone/luganese/1355844/canobbio-dove-resiste-l-artigiano-della-musica

Pubblicato:

04 marzo 2019


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