Francia Cultura - Dai "lavori di merda" ai neo-mestieri: una generazione in cerca di senso

Cultures Monde di Florian Delorme, 6 settembre 2017

Decisamente, i media sono interessati a quello che chiamano "neo.craft" per designare la giusta rivalutazione dell’artigianato.

Sii felice al lavoro. È questa la tendenza che ha invaso le start up, imponendo un modello gestionale “cool”. Questo tipo di gestione salariale è la soluzione per ridare senso al lavoro? Come capire l’attrazione di giovani laureati per mestieri manuali un tempo svalutati?

Quasi un secolo fa, John Maynard Keynes annunciò l’avvento di una società in cui le persone avrebbero lavorato solo quindici ore alla settimana. Il progresso tecnico, scrisse nel 1930, doveva liberare la specie umana dalla schiavitù del lavoro. Infine, qualcos’altro sta accadendo, con una società minata dal burn-out, ma anche dalla "noia", dalla noia sul lavoro, o addirittura dal "brown-out", dalla perdita di significato. Perché, in effetti, molti lavoratori soffrono di lavori senza senso, superflui, poco interessanti, quelli che l’antropologo americano David Graeber chiama “lavori di merda”.
Una depressione generazionale che indubbiamente spiega la comparsa di un nuovo fenomeno: la riqualificazione di giovani laureati, sempre più propensi a rivolgersi a mestieri artigiani o ad aprire botteghe locali.

"Gli individui stanno iniziando a riscrivere i codici del successo sociale e della realizzazione sul lavoro [...] C’è un disincanto nei confronti dell’immaginazione dell’alto dirigente conquistatore degli anni ’90". Jean-Laurent Cassely, giornalista.

Questo è ciò che Mattew Crawford ha abbozzato nel suo saggio di fama mondiale, Eloge du carbureteur (La Découverte, 2010) in cui ha spiegato come aveva lasciato il suo lavoro in un think tank per aprire un’officina di riparazione di motociclette.

Quindi, in un momento in cui i "feel good manager" stanno comparendo nelle aziende e quando la disoccupazione di massa si è instaurata a lungo termine, possiamo ancora essere felici al lavoro? Come interpretare questa attrazione - soprattutto di giovani laureati - per i mestieri manuali, un tempo svalutati? E cosa rivelano queste riconversioni sull’attuale mondo del lavoro e sui suoi eccessi?

https://www.franceculture.fr/emissions/cultures-monde/le-monde-au-travail-34-des-bullshit-jobs-au-neo-artisanat-une-generation-en

Pubblicato:

06 settembre 2017


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